Nel lessico dell’email marketing, una blacklist è un elenco di indirizzi di posta elettronica o di indirizzi IP che vengono bloccati in quanto considerati fonte di messaggi di spam (e di conseguenza inviati alla cartella di posta indesiderata, o direttamente filtrati).
In sostanza, quando si continua a ricevere messaggi non richiesti o considerati dannosi da un indirizzo IP o un account email, il server in entrata li pone in blacklist. L’azione può essere molto rigorosa (blocco di tutti i messaggi in arrivo) o meno, a seconda dei casi.
SpamHaus e DNSBL forniscono liste costantemente aggiornate di IP bloccati (convertiti in nomi di dominio), il che rende molto semplice per verificare se il protocollo da cui si sta spedendo è affidabile (su una whitelist) oppure no. Naturalmente, il mantenimento di una whitelist o blacklist di indirizzi email singoli è un duro lavoro: ed è per questo che un marketer normalmente usa questi termini parlando di IP.
In generale, l’idea della blacklist è molto buona: ma purtroppo, essendo lo spam una piaga terribile e in continua evoluzione, i filtri dei provider sono sempre più rigidi. E capita che rifiutino anche email legittime.
Infatti, circa il 15 per cento di tutti i vostri messaggi sarà filtrato – cioè nemmeno consegnato – senza che voi lo sappiate: il che è ovviamente una questione cruciale per qualsiasi campagna di marketing. Se si invia una email di massa basandosi su un normale provider SMTP, è sempre possibile che l’IP di invio sia condiviso con uno spammer (o addirittura già in una blacklist).
Quindi il modo migliore per evitare tale problema e garantire che il proprio IP sia “whitelistato” è quello di scegliere un servizio SMTP professionale che si basa soltanto su indirizzi IP monitorati.
In questo modo, tutte le vostre email saranno giungeranno correttamente a destinazione senza più alcun problema di consegna.