Misurare il coinvolgimento degli abbonati è un modo per capire dove migliorare e quali errori si stanno commettendo. Infatti la mail è, diversamente da altri, uno strumento che ti permette di capire e monitorare il grado di interesse del destinatario nel tempo.
Che cosa intendo?
Per fare un esempio, se Mattia e Claudia scaricano un PDF, non è possibile sapere quante volte li hanno aperti. Supponiamo che lui l’abbia letto cinque volte in una settimana e lei una sola volta per poi cestinarlo.
In quest’ottica, Mattia è più interessato al contenuto rispetto a Claudia.
Ma questo non lo sapremo mai.
Con l’e-mail invece è possibile sapere quante volte è stata aperta e quante volte una persona vi ha cliccato al suo interno.
Ecco perché si utilizzano indicatori come l’open rate e il click-to-open.
A questo proposito, Turbo SMTP ha raccolto dei dati a partire da gennaio 2022 che mirano a dimostrare come il tasso di apertura e di click all’interno di una e-mail cambino in base a diversi fattori.
Infatti, essi sono influenzati da:
- la tipologia della mail che viene inviata;
- il settore di riferimento;
- il sesso del destinatario.
Per una più agile comprensione, abbiamo deciso di riportare i dati in quattro tabelle diverse.
Analisi uno: open rate e click-to-open in base alla tipologia di mail
Analizziamo subito i dati della prima tabella.
Per riassumerla in una frase: non tutte le mail generano lo stesso tipo di interesse.
Da una parte, abbiamo le newsletter periodiche e le e-mail automatiche che finora hanno registrato un tasso di apertura rispettivamente del 23% e del 22%, che sono da considerarsi ottimi risultati.
La situazione cambia quando analizziamo i dati delle e-mail transazionali. Quindi, per intenderci, parliamo di tutti quei messaggi che riceviamo nella nostra casella di posta per confermare un evento o una transazione.
Queste ultime hanno registrato un open rate del 58%, che è secondo solo alle mail di benvenuto (73%).
Notiamo perciò che l’interesse dei destinatari aumenta considerevolmente quando si ha a che fare con transazioni o dopo un’avvenuta iscrizione a un certo sito.
Analizzando successivamente il click-to-open, notiamo che per le newsletter periodiche si è registrato un tasso del 9%, mentre per quelle automatiche corrisponde all’11%.
Come nel caso dell’open rate, deduciamo che i lettori sono più propensi a cliccare all’interno della e-mail quando sono di carattere transazionale (20%) o di benvenuto (22%).
Analisi due: open rate e click-to-open in base al settore
Dalla seconda analisi emerge che il tasso di apertura e di click è influenzato dal settore di riferimento.
Le organizzazioni religiose sono quelle che riscuotono maggiore interesse, con un open rate del 32% e un click-to-open del 14%.
Alla religione segue tutto ciò che concerne hobby, sport e interessi di vario genere con una differenza del 2% nell’open rate e dell’1% nel click-to-open.
Nel settore e-commerce, invece, la situazione è ben diversa, seppur con risultati rimarchevoli: infatti, il tasso di apertura arriva al 14% e il click-to-open al 6%.
Ultima categoria di nostro interesse riguarda i servizi di consulenza, che registrano un open rate del 12% e un click-to-open del 5%.
Cosa significa? Che le mail che hanno a che vedere con organizzazioni religiose sono quelle che destano maggiore interesse tra i lettori.
Analisi tre: open rate e click-to-open in base al sesso del destinatario
Infine, notiamo che questi due indicatori variano in base al sesso del destinatario.
Come notiamo nella tabella, le e-mail vengono inviate ai lettori di sesso maschile e femminile con diverse percentuali: rispettivamente, 58% e 42%.
Qui vediamo che alle donne viene inviato meno traffico e che il tasso di engagement risulta essere più elevato.
Mentre per gli uomini si registra un open rate del 22%, per le donne corrisponde al 25%.
Anche per il tasso di coinvolgimento, notiamo che quello delle donne è maggiore (10%) rispetto a quello degli uomini (9%).
I lettori aprono newsletter e e-mail transazionali con frequenze differenti
Tendenzialmente, possiamo desumere che le newsletter vengono lette più volte e per più tempo rispetto alle mail transazionali.
Queste ultime infatti, vengono aperte per la prima volta dopo quattro ore, mentre le transazionali dopo un’ora.
L’ultima apertura risale, rispettivamente, a nove e tre giorni.
Tirando le somme, le newsletter hanno registrato un numero di aperture corrispondente a quattro, le mail transazionali, invece, a due.
Tirando le somme… cosa abbiamo capito da queste analisi?
La prima conclusione è che non tutte le mail generano lo stesso livello di interesse.
In generale, le mail transazionali – ma soprattutto quelle di benvenuto – hanno riscosso un livello di engagement maggiore.
In secondo luogo, possiamo dire che i tassi di apertura e click all’interno delle e-mail sono influenzati dal settore in cui si opera.
Agli uomini viene inviato maggiore traffico rispetto alle donne, il che potrebbe condizionare la variazione di coinvolgimento, che appare più alta tra le lettrici.
Infine, le newsletter tendono a essere più persistenti rispetto alle e-mail transazionali (il numero di apertura delle prime è il doppio di quello delle seconde).